"Fratelli tutti". La musica sociale di papa Francesco
di Gianni Di Santo «Egli non faceva la guerra dialettica imponendo dottrine, ma comunicava l’amore di Dio». Così papa Francesco, riferendosi al Poverello di Assisi, nell’ enciclica Fratelli tutti . Lo confesso: sono spiazzato. Da un linguaggio che va fuori dal Tempio per abbracciare il mondo . Sorpreso per la mancanza di codicilli e citazioni canoniche che vanno a pescare nel solito linguaggio ecclesiale, e per la presenza di una tenerezza, ma anche di un amore sconfinato per gli uomini e le donne di questo mondo. Tutti compresi: cristiani, musulmani, ebrei: Tutti. Che nessuno si senta escluso . Sì, conosciamo Francesco. Sappiamo quello che ha voluto dire quando si è presentato al soglio di Pietro e ha deciso di chiamarsi Francesco. Sappiamo che già quel gesto è stato segno diverso, rottura con le consuetudini del passato, perché la Chiesa usciva per strada a incontrare gli uomini. Ma qui c’è dell’altro. Un “a ltro ” che sconfina dai ritagli di una cultura curiale, perché istituzio