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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

E dopo il coronavirus? Confessioni di un cattolico alquanto distratto

Continuo a pensare che questo tempo che stiamo vivendo, affetto da pandemia cronica, sia un’occasione unica per ripensare in modo nuovo al contributo che il cattolicesimo può dare a questo Paese, in termini di proposta etica di cittadinanza solidale fondata sul bene comune. Il web è preso d’assalto da post, commenti, provocazioni. Le chat ad alto tasso di “cattolicità” pullulano di pareri, idee, proposte di riforma, soprattutto all’interno della Chiesa cattolica. Così mi ritrovo spesso a dare un’occhiata, anche per deformazione professionale, a quello che bolle in pentola nella galassia cattolica, almeno quella più “impegnata”. E più che una pentola mi sembra che sia un enorme calderone dove viene fuori di tutto, odori, spezie, ma anche tanto fumo e poco arrosto. Confesso che ho un debole per le “cose interne di Chiesa”, e quindi prendo atto che questa è una stagione dove finalmente il laicato, ma anche i sacerdoti, hanno ripreso diritto di parola: dalla riforma liturgica agli