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I nuovi cardinali e la rivoluzione di Bergoglio

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foto: VaticanNews Qualche commentatore ha affermato che i cardinali appena nominati e scelti da papa Francesco nel Concistoro del 30 settembre siano la dimostrazione dell’orientamento dell’attuale pontefice verso una Chiesa delle periferie, sicuramente non “romano-centrica”. In effetti, l’annuncio del Vangelo, durante la storia plurimillenaria della Chiesa cattolica, ha sempre tenuto conto della “geopolitica della pastorale”. La Chiesa di Roma non è solo il “centro” del magistero spirituale del pontefice regnante, ma anche l’istituzione che esercita un dinamismo nel campo della diplomazia internazionale. Lo stesso Francesco, nell’atto di nomina dei cardinali, ha detto: « la loro provenienza esprime l’universalità della Chiesa, che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della Terra. L’inserimento dei nuovi Cardinali nella Diocesi di Roma, inoltre, manifesta l’inscindibile legame tra la Sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo». I 21 cardi