Il segreto di Bose e l'assaggio di Dio
Frequento la Comunità monastica di Bose da sempre, per vicinanza di volti e luoghi. Per un po’ di tempo ho pensato che questa mia consuetudine amicale fosse in relazione al fatto che lì, in quella conca messa a riparo sopra la serra di Ivrea da dove si vede uno splendido Monte Rosa, abbia respirato il vento del Concilio e il sogno di una Chiesa accogliente, paziente, sorridente, misericordiosa. Certamente è stato così. Ma solo in parte. In realtà Bose mi “è piaciuta” fin da ragazzo perché nasconde un segreto: il gusto della bellezza. Una bellezza sempre sussurrata, eppure evidente, silenziosamente donata, eppure apprezzata. Che affonda le sue radici nell’”umanità” del Vangelo e avvicina cielo e terra in un unico abbraccio. Mi coglie sempre di sorpresa la bellezza che si respira e si assaggia a Bose. Il luogo, la natura intorno, persino come sono messe le aiuole. Si percepisce che c’è amore per il creato. Il silenzio viene gustato nell’intimità. Ci si innamora del sole ch