La cassaforte di papa Francesco

Tra qualche giorno, se gli accordi tra Vaticano e Stato Italiano riguardo la rimozione del segreto bancario andranno a compimento, i teologi, i pastoralisti e perfino gli esegeti saranno disoccupati per un po'. Perché, al di là di tante riflessioni accademiche e qualche pistolotto nell'omelia domenicale, quello che conta è sotto i nostri occhi: finiti gli intrallazzi tra politica e trafficanti di ogni risma con la potente banca centrale vaticana, cioè lo Ior, pensata oggi sotto il pontificato di Papa Francesco per essere più (e finalmente) una grande agenzia bancaria con finalità più etiche che di riciclaggio di denaro. 
Con un paragone un po' spericolato ma certamente non improprio, si può dire che Francesco abbia infilato l'Evangelii Gaudium nelle tasche delle lobbies finanziarie che giocavano con lo Ior, a loro insaputa. Una portata rivoluzionaria di gran lunga più importante rispetto a qualsiasi motu proprio o enciclica generalista.
Insomma, il papa va avanti per la sua strada diritto come un treno. E tra una riforma della curia, un Sinodo prossimo sulla famiglia che sarà decisivo per il futuro stesso di questo pontificato, mette a segno un colpo durissimo per chi, fino ad ora, aveva confuso lo Ior per un passacarte segreto necessario al fine di incrementare i già lauti guadagni di operazioni finanziarie non trasparenti.
L'abolizione del segreto bancario da parte del Vaticano nei confronti dello Stato italiano è la vera grande notizia di questi ultimi mesi.
La cassaforte di Papa Francesco, piuttosto, è altrove. Si nota bene dalle parti del colonnato di San Pietro, dove ora ci sono docce e bagni pubblici per i numerosi clochard che girano per Roma senza avere un tetto dove passare la notte. Li ha voluti lui, Francesco. Ciò, purtroppo, non solletica molto la curiosità dei giornali, e perfino dei cittadini. Eppure la rivoluzione è sotto gli occhi di tutti.
Fuori dal tempio, e dentro il tempio. È tutta qui la novità di Papa Francesco, che a qualcuno non piacerà. Ma, almeno per ora, assistere a uno sgombero, da parte della polizia, dei poveri che stanno attorno al colonnato appare operazione difficile. Per ora lo sgombero, e neppure tanto trafilato, è dentro gli uffici dello Ior.

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